Ieri la ATS di Milano ha lanciato l’allarme: non è possibile più usare la strategia del tracciamento per isolare il contagio. I positivi sono talmente numerosi che è impossibile risalire ai loro contatti per mancanza di personale che risponde e chiama i pazienti, per mancanza di punti dove si fanno i tamponi senza aspettare ore, per mancata organizzazione adeguata dei medici di Medicina Generale e dei pediatri che, già sottorganico sono stati caricati di nuove competenze e incarichi.
Niente personale in più nel territorio nelle strutture di prevenzione. Non funziona Immuni perchè, come ha argomentato il fisico Vespignani che da Boston nel laboratorio della Northeastern University segue e prevede l’andamento della epidemia), non è stato accompagnato da una struttura di accompagnamento, per cui, quando una persona viene avvisata di essere entrato in contatto con un contagiato e deve recuperare il codice per attivare Immuni verso i suoi contatti e pensare a farsi il tampone ricade nello stesso girone infernale di telefonate senza risposta, di attese, nella solitudine assoluta.
Dunque cade la prima linea di difesa dal virus, il tracciamento è impossibile e si invita a rimanere a casa se si hanno sintomi o se si è stati a contatto con un positivo. Questo è un fatto gravissimo, che non viene colmato dal nuovo DPCM e dalla ordinanza di Regione Lombardia.
Pannicelli caldi per coprire il disastro. Siamo in una fase straordinaria: Assumete personale Organizzate capillarmente i luoghi del SSN dove vengono eseguiti i tamponi. Disponete per le scuole i test antigenici a tappeto per alunni e insegnanti.
La sanità lombarda è da commissariare.
La salute non è una merce, la sanità non è una azienda
Milano, 21/10/2020
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile regionale sanità Lombardia