Programma di Unione Popolare “L’Italia di cui abbiamo bisogno” cap. 5 Scuola, ricerca e cultura

5 – investire nella ricerca e nella cultura

1. Eliminazione delle classi pollaio (non oltre 20) e conseguente aumento del personale docente e tecnico-amministrativo, con previsione del medico e psicologo scolastico.
2. Scuola dell’infanzia comunale o statale garantita a tutti a partire da 3 anni, e costruzione di asili nido pubblici in tutto il paese.
3. Fine dell’alternanza scuola-lavoro.
4. Piano straordinario e immediato di messa in sicurezza e adeguamento degli edifici scolastici
5. Stabilizzazione del personale precario della scuola con almeno 36 mesi di servizio con procedura speciale; cancellazione della riforma Bianchi del reclutamento del personale docente.
6. Abolizione della riforma della “Buona scuola” di Renzi e della riforma Gelmini. Apertura di un processo di riforma di scuola e università che coinvolga attivamente le organizzazioni degli studenti, dei docenti, del personale Ata e dei genitori. Questa dovrà prevedere anche la rimodulazione dei contenuti e dei programmi nella direzione di un pieno sviluppo della personalità di alunni e studenti. Adeguamento degli stipendi dei docenti alla media europea.
7. Libri gratis fino al termine delle scuole superiori. Mezzi pubblici gratis fino a 18 anni. Cinema e teatro gratis fino a 18 anni.
8. Investimenti nell’università per superare una situazione in cui l’Italia è agli ultimi posti dei paesi OCSE per numero di persone laureate e per numero di professori e ricercatori. Aumento di 500 milioni di euro annui al diritto allo studio (es. abbassamento tasse universitarie per i redditi bassi e aiuto per gli affitti dei fuori sede).
9. 40.000 posti per docenti e ricercatori per avvicinarsi alla media europea nel rapporto docenti/studenti, e programma di assunzioni e stabilizzazioni di personale amministrativo,  indispensabili per garantire il buon funzionamento degli atenei italiani.
10. Vincoli sul cambio di destinazione d’uso di tutti i luoghi della cultura (sale cinematografiche, teatrali, sale per concerti, biblioteche, librerie, musei, eccetera).
Riconoscimento dei diritti dei lavoratori di tutti i settori dei beni e della produzione culturale e artistica: ammortizzatori sociali, malattie professionali, infortuni sul lavoro, maternità, diritto alla pensione.

Il 25 settembre vota Unione Popolare con de Magistris

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