Per non dimenticare MAI!

Oggi 27 gennaio viene celebrato il giorno della Memoria, data della liberazione da parte dell’Armata Rossa del campo di Sterminio di Auschwitz-Birkenau, perchè rimanga vivo il ricordo delle atrocità e dell’inumanità dello sterminio di ebrei, zingari, omosessuali, disabili, oppositori politici e molti comunisti della riduzione in schiavitù e sfruttamento fino all’annientamento di prigionieri di guerra e di forza lavoro dai Paese occupati affinchè questi atti criminali non vengano più perpetrati.

In questo campo morirono 1,4 milioni di persone (appartenenti tutti alla razza umana, come disse il Che in un suo discorso).

Le azioni per la liberazione di Auschwitz furono condotte dalla 60a armata del primo fronte ucraino, composto da combattenti di 39 nazionalità appartenenti all’Unione delle Repubbliche Sovietiche Socialiste – URSS.

Per la liberazione del campo morirono dai 234.000 ai 350.000 soldati sovietici.

Raccontano i reduci sovietici che, entrati nel campo, videro uomini e donne scheletriti, bimbi con le pance gonfie, nelle camerate vi trovarono cataste di cadaveri messi in ordine maniacale e all’interno di queste non si riusciva ad entrare per il fetore.

Nel pomeriggio giunsero nel luogo dove, sulla cancellata è apposta la scritta ” Il lavoro rende liberi ” (è ben noto cosa significasse per i nazifascisti liberare con il lavoro).

Il popolo sovietico che ha combattuto e annientato il nazifascismo lo ha fatto da solo.

Oggi, purtroppo, si ricordano come liberatori del mondo solo i nordamericani e gli anglosassoni, dimenticando che l’URSS ha avuto oltre 20 milioni di morti per la libertà del mondo.

E, dopo 80 anni, ci troviamo di nuovo a lottare contro i nuovi nazifascisti che vestono altre divise, che combattono sotto altre bandiere, ma talvolta usano gli stessi simboli, gli stessi metodi, le stesse finalità per il genocidio di intere popolazioni in nome dell’imperialismo e del Dio profitto.

Nella giornata della memoria, onore, gratitudine e gloria eterna ai popoli dell’Unione Sovietica e agli eserciti che hanno contribuito in maniera determinante alla sconfitta del nazifascismo.

Il nostro territorio è stato tragicamente coinvolto nella deportazione verso i lager nazisti come quelli di Gusen e il Castello di Artheim, dove nostri concittadini hanno perso la vita o sono stati internati dando il loro contributo di sofferenza e dolore, in alcuni casi pagando con estremo sacrificio il desiderio di libertà in opposizione al nazi-fascismo aderendo agli scioperi delle fabbriche nel 1943 o coinvolti direttamente nella guerra partigiana o perchè vittime dell’abominio delle leggi raziali.

Per questo è importante partecipare ed aderire nella giornata di domani alle iniziative promosse dall’ANPI, ma anche perchè una subdola e strisciante ondata di revisionismo sta cercando di attenuare le colpe di chi si è reso protagonista di quelle atrocità.

Oggi più che mai è importante la partecipazione ed essere memoria collettiva con il progressivo venir meno di chi quei tragici fatti li ha vissuti in prima persona, di essere sentinelle vigili affinchè oscuri orizzonti non tornino.

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